Attinge alle ricette del passato, semplici e soprattutto adatte alla cucina di tutti i giorni, questa preziosa testimonianza degli anni venti e trenta tratta da I ricettari di Petronilla, i volumetti informativi che fecero epoca come propaganda di una crescente educazione femminile alla vita domestica.
Petronilla, pseudonimo di Amalia Moretti (Mantova 1872 - Milano 1947), delle sue ricette ne faceva racconti stupendi dal sapore di casa e di famiglia. Nei suoi testi evocava una donna tesa a ricevere ospiti in casa, ad avere cura della propria famiglia e di se stessa, sia negli affari di carattere pratico sia nelle questioni relazionali.
Una sorta di ordinario codice comportamentale, in un paese fondamentalmente radicato nella tradizione rurale, dove ricevere voleva anche poter dire cosa offrire ed in che modo.
Pranzetto per la festa di Pasqua
"... Quando s'avvicinano le Feste cominciano sempre per noi, donne di casa, le «inevitabili preoccupazioni» per gli inevitabili solenni pranzi.
Ho pertanto pensato di venirvi un pò in aiuto, insegnandovi a fabbricare voi stesse una di quelle minestre che, aprendo largamente il borsellino, ognuna può sempre comprar già fatta; ma che, aprendo il borsellino solo per quel tanto che basta a fare uscire una lira, ognuna può fabbricare nella propria cucina, e in quantità bastante per 6 commensali. ... "
È questa, una minestra ricercata che ha l'aspetto di palline soffici e rigonfie; che ha il nome pomposo di «pasta reale»; che è leggiera e, quindi, adatta a pranzi grevi di carni; che si serve mettendo le palline nella zuppiera o (meglio) distribuendole nei piatti da minestra e versandovi poi sopra il brodo bollente; e che ha il pregio d'esser sempre pronta sì che, qualora qualche invitato giungesse in ritardo, al suo arrivo la minetra potrà essere tosto portata in tavola.
Se dunque (purchè possediate un forno casalingo) voleste far la prova...
La pasta reale
Mettete a fuoco in piccola casseruola, mezzo cucchiaio abbondante di burro, mezzo bicchier d'acqua, una presina di sale.
Quando la mistura bollirà, togliere dal fuoco la casseruola e versatevi un cucchiaio colmo di farina bianca.
Con un cucchiaio di legno, mescolate lungamente e fortemente sino a che acqua, burro e farina saranno ben ben ammalgamati.
Rimettete la casseruola al fuoco e, sempre rimestando, lasciatevela per 2 o 3 minuti affinchè un pò d'acqua possa evaporare.
Ritirate dal fuoco la casseruola e, mentre la pasta si andrà lentamente raffreddando, ungete lievemente, con olio, la lastra di latta o le teglie del forno.
Versate poscia nella casseruola un uovo e sbattete e risbattete; e mescolate e rimescolate, per rendere così assai leggera la pasta.
Appena questa vi sembrerà ben bene legata, date un gran fuoco al vostro forno.
Mettete la pasta in un imbuto di tela con all'apice un piccolo imbuto di latta; oppure (se non lo possedete) in carta resistente, accartocciate, e fate nella carta, un foro in basso. Premendo leggermente con la mano, o sulla tela o sulla carta, fate uscire dall'imbuto o dal foro un cilindretto di pasta; tagliatelo, di mano in mano che esce, con la lama del coltello unta di olio; fate così cadere sulla latta (o sulla teglia) tante palline, e distribuitele distanti luna dall'altra un dito.
Infornate nel forno che sarà ormai ben caldo.
Date un'occhiata dopo venti minuti, e troverete una pasta reale che nulla avrà da invidiare, ve l'assicuro, a quella che si suole comprare.
da: RICETTE DI PETRONILLA
pubblicate nel luglio 1943 da CASA EDITRICE SONZOGNO
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