sabato 23 giugno 2012

Risotto al melone... quasi alla maniera di UGO!













































Una ricetta che prova a interpretare le annotazioni di un genio della comicità... con "la cucina nel sangue".

Omaggio al melone (uno dei sublimi prodotti della Bassa) è vero, ma soprattutto
riconoscente dedica al mitico Ugo Tognazzi, uomo di spettacolo genuino come la sua terra.  



Ingredienti per 4 persone:

  • 280 g. di riso
  • 1 melone
  • 1 scalogno
  • 1 l. di brodo
  • 1/2 bicchiere di panna
  • 80 g. di burro
  • 4 cucchiai di Parmigiano Reggiano
  • 1 bicchiere di Barolo Chinato
  • 100 g. di Culaccia
  • sale
































Procedimento:


Pulire il melone e ridurlo a dadini da mettere a macerare nel Barolo Chinato (la sua nota amara sarà perfetta con il contrasto dolce del melone). Tagliare a filetti della Culaccia. Far soffriggere in 40 g. di burro lo scalogno tritato, senza colorire. Aggiungere il Barolo Chinato (recuperato scolando i dadini di melone, che vanno tenuti da parte) e far evaporare. Versare il riso e cuocerlo con mestolate di brodo, dopo 10 minuti amalgamare la panna. A fine cottura aggiungere il melone, la Culaccia ®, e mantecare con i restanti 40 g. di burro. Servire con Parmigiano Reggiano (a parte) e una generosa macinata di pepe nero da mulinello.  
 

  








































Per gli occhi un trionfo di colori, che incorpora in varie consistenze per il palato, le dolci esaltazioni dal gusto estivo.

Chapeau al grande UGO! 



Questa ricetta partecipa al Contest MELONE E ANGURIA di About Food.
























Glossarietto:

Barolo Chinato 
Culaccia ® 
Melone



venerdì 8 giugno 2012

FOTOANNOTAZIONI: un gustoso e frizzante esempio di co-marketing, sontuoso biglietto da visita dell'Emilia a tavola














































Questa singolare immagine dai canoni tutti felliniani, è stata realizzata nell'ultima edizione del CIBUS (il salone internazionale dell'alimentazione) e documenta la straordinaria sinergia (sviluppata con naturale semplicità) per promuovere le bollicine del noto lambrusco delle Cantine CECI con l'accompagnamento dei morbidi sapori del prosciutto dolce di Parma.

Guest star dello spumeggiante gazebo allestito per l'occasione fieristica: Luciano, l'affettatore di cosce, con tutta la simpatia e la presenza di cui è maestro.

APPLAUSI!!!



 

giovedì 7 giugno 2012

La città è provata



































Risale al 7 aprile 2012 la pubblicazione di questa intervista su il Giornale di Reggio.

A distanza di soli due mesi da quella data, provati nel frattempo dal forte sisma che ha sbriciolato molte nostre certezze, ora è forte solo il desiderio di riappropriarsi della normalità.





mercoledì 6 giugno 2012

In bicicletta, alla scoperta della Bassa Parmense


La BiciBassa sulla ciclabile del Taro

Della domenica ciclabile, trascorsa in compagnia degli amici de La BiciBassa, mi soffermo fotograficamente solo con alcune immagini realizzate sul percorso del Romanico in provincia di Parma:

Pieve di San Genesio

San Secondo
Pieve di San Genesio

Secolo XI -XIII

... Documentata già nel 1084, la chiesa di San Genesio viene citata per la prima volta come pieve nel 1195 e nel 1230 le fanno capo undici cappelle, in un territorio che si estende alla sinistra del Taro, dalla via Emilia al Po.

La sua vicenda costruttiva è complessa e non del tutto chiarita; nell'edificio attuale si possono distinguere due fasi. Una prima chiesa, a tre navate chiuse da absidi e cripta, viene realizzata nel secolo XI. A questa prima struttura appartengono la fascia inferiore degli absidi, in mattoni romani riutilizzati, e frammenti di pavimento. Nel XIII secolo, forse a seguito di un'alluvione del Taro che alza il piano di campagna, l'edificio viene ricostruito sopra la chiesa precedente, ricalcandone la pianta, a tre navate di sette campate e tre absidi. L'edificio attuale si deve in gran parte a questa seconda fase costruttiva. Dopo essere stata nel XIII secolo una delle pievi più importanti del parmense, San Genesio conosce una lenta decadenza a partire dal 1470, quando nel nuovo centro di San Secondo, da poco fondato da Pier Maria Rossi, viene creata la parrocchia dell'Annunciazione. Nel 1787 la grande chiesa duecentesca, ormai inutilizzata, viene ridotta con la demolizione della facciata e delle prime tre campate, mentre nelle navate laterali vengono ricavate un'abitazione e un magazzino. I restauri condotti negli anni 1967-72 hanno rimesso in luce le trutture duecentesche. Oggi la chiesa sorge isolata tra campi e canali, in un contesto simile alla campagna medievale in cui è stata costruita quasi dieci secoli fa...





















































Per quanto riguarda tutti gli altri dettagli di una memorabile giornata... suggerisco una visita all'indirizzo La BiciBassa