mercoledì 24 novembre 2010

Cupcakes Mini Sacher

 



Con una composizione-citazione dedicata a Piero Fornasetti, partecipo volentieri al vostro contest tutto dedicato ai cupcakes, per la grande soddisfazione del risultato ottenuto da mio figlio Alessandro (16 anni, appassionato di pasticceria) con la sua Cupcakes Mini Sacher.



INGREDIENTI PER L'IMPASTO

150 g di Cioccolato fondente
100 g di Burro
4 Uova
100 g di Zucchero semolato
100 g di Mandorle tritate
1 Bustina di Lievito per dolci
120 g di Farina


INGREDIENTI PER LA GLASSA
1 dl di Panna fresca
100 g di Cioccolato fondente
50 g di Burro



PREPARAZIONE
 

Fate fondere a bagnomaria il cioccolato spezzettato e il burro. Nel frattempo separate i tuorli dagli albumi e sbattete, aiutandovi con la frusta, i primi con lo zucchero fino a renderli cremosi. Aggiungete ai tuorli il cioccolato fuso con il burro, le mandorle tritate, il lievito, la farina e per ultimi incorporate gli albumi montati a neve ben ferma. Versate l'impasto nei pirottini in silicone e cuocete nel forno già caldo a 180° per 10 minuti circa. A cottura ultimata, lasciate intiepidire, poi sfornateli e lasciateli riposare su una gratella per dolci.





Per la copertura, scaldate in una casseruola la panna fino a quando inizia a bollire. Dopo averla tolta dal fuoco, aggiungete il cioccolato spezzettato e il burro. Mescolate energicamente fino a ottenere una crema omogenea. Coprite i tortini con la glassa ottenuta, decorate con codette di zucchero e lasciateli riposare in frigorifero fino a quando la copertura si sarà solidificata.
Estraeteli quindi dal frigorifero e serviteli accompagnati da qualche cucchiaino di composta di albicocche.



Citazioni d'Autore

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Con la cultura si mangia
                                  (Andrea Camilleri)





La lettura di una pagina inedita dello scrittore Andrea Camilleri.

Se guardi il video, hai fatto cultura!

sabato 20 novembre 2010

La tradizione si fa dolce

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Tronchetto di Natale  (come lo prepara la zia Caterina)






























Per coronare con un ulteriore successo la tavola della festa 
più classica dell'anno, perchè non finire con un dolce morbido 
e suadente come... un monumentale Tronchetto di Natale!
































 INGREDIENTI PER LA BASE

4 Uova
g 100 di Zucchero
g 70 di Farina
g 70 di Fecola
g 250 di Zucchero a Velo
g 125 di Burro
g 250 di Cioccolato Fondente
3 cucchiai di Rhum


INGREDIENTI PER LA CREMA PASTICCERA

4 Uova
100 g di Farina
150 g di Zucchero
1/2 litro di Latte
1 baccello di Vaniglia
200 g di Panna fresca


PREPARAZIONE

Sbattere i tuorli con lo zucchero, poi incorporare la farina, la fecola e per ultimo gli albumi montati a neve. Posate sulla placchetta del forno un foglio di carta alluminio, e dopo averlo bene imburrato versatevi l'impasto, cercando di livellarlo a circa un centimetro di spesore. Infornate a 200° per circa dieci minuti. 

Successivamente, dopo aver spolverato di zucchero un canovaccio, rovesciatevi sopra il dolce. Insieme li arrotolerete subito su se stessi, ricordandovi di rimuovere la carta alluminio. Mentre in una casseruola farete sciogliere a fuoco bassissimo il cioccolato precedentemente ridotto in scaglie, in una terrina, procederete a sbattere le uova intere con lo zucchero, unendovi la farina e diluendo con il latte precedentemente fatto bollire con la vaniglia. Portare a fuoco medio e fate cuocere per qualche minuto. 

Fate raffreddare, poi srotolate la pasta. Spennellatela con una bagna di acqua, zucchero e rhum, poi spalmatela con la crema pasticcera e arrotolatela nuovamente su se stessa, ma senza canovaccio!

Troncate in modo obbliquo le due estremità del dolce, sistematelo sul piatto di portata e con l'aiuto di un sacco da pasticcere, ricopritelo con il cioccolato disegnando delle strisce verticali parallele. 
Conservare al fresco fino al momento di servire. 

































Ottimo, accompagnato dalle briose bollicine e dalla fragranza 
di un dolce calice di Moscato d'Asti.

Dolce Natale a tutti!





  





































P. S. Nelle foto, la guarnizione è realizzata con "cespugli" 
        di meringa, funghetti e personaggi di marzapane.
        L'effetto neve è ottenuto usando zucchero a velo.



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venerdì 19 novembre 2010

Quasi un urlo alla Munch






Con la colta citazione de L'urlo, il celebre dipinto di Edvard Munch, NatDesign firma la campagna Veli & Arredi realizzando con una soluzione semplice, pulita e di sicuro effetto, i presupposti di una comunicazione straordinariamente efficace.





martedì 9 novembre 2010

Mostarda di Perecotogne











































































Dopo aver accumulato il calore e il colore del sole d'estate, i frutti di Perocotogno giunti quasi a maturazione, sono pronti per la trasformazione finale in un ghiotto accompagnamento per bollito, per ogni tipo di formaggio, per salumi, per cotechino e per qualunque altra idea gustosa vi venga in mente.

Sarà necessario munirsi di un pò di pazienza e degli ingredienti annotati di seguito.

INGREDIENTI
1 kg di Perecotogne
500 g di zucchero
1 limone biologico
1 pezzetto di cannella
15 gocce di senape (si acquistano in farmacia)


PROCEDIMENTO
Dopo aver pelato le Perecotogne, tagliatele, riducetele a cubetti e mettetele in una pentola.
Ora, aggiungete il limone tagliato a spicchi (io elimino completamente la buccia) e lo zucchero. 
Mescolate bene e lasciare riposare.
Trascorse dodici ore, scolate le Perecotogne e il limone per mettere a bollire il liquido che si è formato.
Raggiunta la bollitura, rovesciare il liquido ancora caldo sopra le Perecotogne e mescolate per bene.



 
 





































Ripetere l'operazione per altre due volte. 
Il quarto giorno mettere a bollire per circa quaranta minuti Perecotogne e sciroppo assieme
































Trascorso questo tempo, togliere dal fuoco e lasciare raffreddare. Dopo aver unito la senape, mescolare nuovamente, incoperchiate e fate riposare almeno un paio d'ore prima di invasare. 










































Nell'attesa di utilizzare la mostarda dopo almeno due mesi dalla preparazione, riporre i vasi al buio (per evitare l'alterazione cromatica del prodotto) in un ambiente fresco.


Una sorte di deformazione professionale, mi ha portato a curare in modo particolare il packaging di prodotto. Quasi un must (appagante per gli occhi, prima della gola) pensato per gli amici più cari con cui condividere i sapori della tradizione.

P.S. 
La Dadolata si differenza dalla Mostarda solo per la tecnica "light" di conservazione che, esludendo la senape, ricorre al classico trattamento di bagnomaria.



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